05 Mag Creatività in movimento – Esperienze di arte nel Parkinson
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Le opere resteranno esposte al pubblico al Centro Pecci dal 6 maggio fino al 31 maggio, poi la vendita all’incanto in programma durante un evento di beneficenza esclusivo.
Il ricavato servirà per sostenere due interventi complementari, quali l’arte terapia e la danza, rivolte al miglioramento della qualità di vita dei parkinsoniani
L’arte è momento di espressione e creatività, ma anche una forma di terapia, per le persone affette da Parkinson. Dal 2015, un gruppo di arte terapeuti, vale a dire cultori d’arte con una rigorosa preparazione accademica ottenuta in corsi universitari alla New York University, ha iniziato ad usare sessioni di arte come momento terapeutico per i parkinsoniani. Sulla scia di questa esperienza di arte terapia, dal 2020, alcuni artisti e insegnanti d’arte hanno iniziato a proporre lezioni d’arte a Firenze e a Vicenza. Da qui è nata dalla Fondazione Fresco Parkinson Institute l’idea di una esposizione di arte che si è tenuta nel giugno scorso alla Galleria Moretti di Firenze e comprendeva opere dei pazienti che hanno lavorato a New York, Firenze e Vicenza.
Le opere esposte in questa mostra al Centro Pecci sono il prodotto dei due programmi italiani. Sono espressioni di esperienze comuni e tuttavia molto personali, che provengono da una vita convissuta con il signor Parkinson, una relazione né scelta né cercata. La maggior parte delle affermazioni che accompagnano alcuni di questi pezzi descrive la felicità di stare insieme, di condividere gioie e dolori, e l’insondabile leggerezza dell’essere umani, al di là delle parole, al di là delle malattie.
Il ricavato di questa cena con asta di beneficenza sarà devoluto interamente alla creazione di interventi complementari quali l’arte terapia e la danza all’interno degli spazi museali del Centro Pecci. Questi interventi possono contribuire a migliorare sintomi motori e non motori e garantiscono la partecipazione dei pazienti, in quanto piacevoli e socialmente stimolanti. Alcuni studi condotti nella malattia di Parkinson hanno mostrato che tali attività, oltre ad avere un effetto benefico sulle capacità motorie, aumentano l’autonomia, migliorano il tono dell’umore, riducono il senso di vergogna e l’isolamento e consolidano i legami sociali tra i partecipanti.
Per la prima volta in Italia una Fondazione e un Museo uniscono le forze per promuovere e creare attività gratuite rivolte a creare inclusività e a migliorare la qualità di vita delle persone affette da Malattia di Parkinson.